Questo articolo tratterà una breve panoramica dello sviluppo storico del futurismo italiano e della componente dominante dell’ideologia rappresentata dai futuristi e legata al culto della gioventù, dell’industrializzazione, della velocità, della tecnologia e della modernizzazione. Vengono analizzati i ruoli dei più importanti artisti futuristi come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Carlo Carrà. Viene inoltre presentata un’analisi del rapporto tra futurismo e cubismo e tra futurismo e modernismo.
Che cos’è il Futurismo?
Il Futurismo è un movimento artistico e sociale d’avanguardia nato in Italia. Il documento chiave per lo sviluppo del futurismo è il Manifesto del Futurismo, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909. Sulla scia della filosofia futurista sono stati creati diversi manifesti. Tutti questi manifesti avevano un atteggiamento comune verso il passato basato sul rifiuto intransigente, mentre esaltavano il culto della gioventù, dell’industrializzazione, della velocità, della tecnologia e della modernizzazione, spesso enfatizzando la componente violenta della lotta per il cambiamento culturale e sociale in senso lato. Il Futurismo si sviluppò nella letteratura, nella pittura, nella scultura, nell’architettura, nel design industriale, nella musica, nel cinema, nella danza e nella moda.
Storia del Futurismo
Filippo Tommaso Marinetti, poeta italiano, fondò il movimento futurista a Milano nel 1909. A lui si unirono presto i pittori Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla e Gino Severini, che negli anni successivi avrebbero definito la poetica visiva del futurismo. Il Manifesto tecnico della pittura futurista fu pubblicato per la prima volta nel 1910 a Milano. Questo documento introduce la filosofia del futurismo nel mezzo pittorico, sviluppando il concetto di dinamismo universale. Oltre a Boccioni, il manifesto fu firmato da Carlo Carrà, Giacomo Balla, Luigi Russolo e Gino Severini. Per quanto riguarda gli aspetti formali della pittura, i pittori futuristi si rifanno alle esperienze dei post-impressionisti e dei cubisti. Il metodo post-impressionista – il divisionismo per i pittori futuristi era fondamentale. La base della creazione di quadri divisionisti può essere riassunta in due procedure. La prima è l’applicazione del pigmento di colore puro o non mescolato sulla tela e la seconda è il confronto delle coppie di colori complementari desiderate per ottenere la massima luminosità. In secondo luogo, i principi analitici della pittura cubista, cioè la frammentazione delle scene, permettevano di realizzare le dinamiche desiderate all’interno del quadro.
Lo spettro di influenze delle idee futuriste è molto ampio e si riferisce sia ai movimenti d’avanguardia sia al modernismo in un contesto più ampio. Queste influenze sono visibili nel Surrealismo, nell’Art Déco, nel Cubo-futurismo, nel Costruttivismo, nel Rayonismo, nel Vorticismo e nel Precisionismo.
Caratteristiche del Futurismo
Le caratteristiche del Futurismo includono: il rifiuto dei quadri valoriali tradizionali nel campo della cultura, cioè la ricerca di un’arte liberata dal peso del suo passato, la valorizzazione della gioventù come capitale chiave dello sviluppo sociale, nonché il fascino della tecnologia, della modernizzazione degli spazi urbani e del dinamismo degli impianti industriali.
Artisti del Futurismo
Tra gli artisti futuristi più noti ricordiamo: Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Carlo Carrà.
Umberto Boccioni
Umberto Boccioni è stato pittore e scultore, nonché uno dei principali teorici del Movimento Futurista. Boccioni ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Oltre al Manifesto dei pittori futuristi, Boccioni pubblicò nel 1914 Pittura e scultura futurista (Dinamismo plastico), che costituisce la base per la comprensione della poetica visiva futurista. Le sue opere si trovano alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, al Museum of Modern Art di New York e al Metropolitan Museum of Art di New York.
Giacomo Balla
Giacomo Balla è stato pittore, caricaturista, poeta e disegnatore. Balla ha introdotto la tecnica del divisionismo nella pittura futurista influenzando Umberto Boccioni e Gino Severini. La sua pittura è caratterizzata dallo studio del movimento e della luce. Le opere di Balla sono esposte presso la Albright – Knox Art Gallery di New York, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e la Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra.
Carlo Carrà
Carlo Carrà è una delle figure di spicco del futurismo italiano. Ha studiato all’Accademia di Brera a Milano ed è stato uno dei firmatari del Manifesto dei pittori futuristi. In seguito sviluppò la pittura metafisica con Giorgio de Chirico. Le sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museum of Modern Art di New York e della Pinacoteca di Brera a Milano.
L’elenco completo degli artisti del Futurismo è riportato di seguito:
- Umberto Boccioni
- Giacomo Balla
- Carlo Carrà
- Gino Severini
- Elena Guro
- Giorgio Morandi
- Giuseppe Stella
- Aleksandra Ekster
- Valentino di Saint-Point
- Vsevolod Meyerhold
- Ivo Pannaggi
- Amadeo de Souza Cardoso
- Marcel Janco
- Luigi De Giudici
- Emilio Pettoruti
- Alexander Bogomazov
- David Bomberg
- Wanda Wulz
- Fratelli Stenberg
- Sante Monachesi
- Guilherme de Santa-Rita
- Primo Conti
- Otakar Švec
- Marisa Mori
- Stanley Cursiter
- Carlos Filipe Porfírio
- Enzo Mainardi
- Giuseppe Balbo
- André Fau
- Piergiorgio Colautti
- Severo Antonelli
Opere d’arte del Futurismo
Umberto Boccioni, La strada entra in casa, 1912
Olio su tela, 100,0 cm × 100,5 cm, Museo Sprengel, Hannover
Gerardo Dottori, Forme ascendenti (o forze ascendenti), 1930
Olio su tela, 188 x 143,5 cm, Museo Civico di Palazzo della Penna, Perugia
Gino Severini, Dinamismo di una ballerina, 1912.
Olio su tela, 60 x 45 cm, Pinacoteca di Brera, Milano
Umberto Boccioni, Forme uniche di continuità nello spazio, 1913, calco 1950
Bronzo, 121,3 × 88,9 × 40 cm, The Metropolitan Museum of Art, New York
Antonio Sant’Elia, Stazione ferroviaria e aerei, 1914
Matita e inchiostro su carta, 27,9 x 20,9 cm, Pinacoteca Civica, Como
Di seguito è riportato un elenco più ampio di dipinti e opere d’arte futuriste:
- Forme uniche di continuità nello spazio (Umberto Boccioni)
- Dinamismo di un cane al guinzaglio (Giacomo Balla)
- Forme ascendenti (o forze ascendenti) (Gerardo Dottori)
- Ballerina in blu (Gino Severini)
- Primavera Umbria (Gerardo Dottori)
- Dinamismo di un’automobile (Luigi Russolo)
- Decomposizione dinamica (Umberto Boccioni)
- Volumi orizzontali (Umberto Boccioni)
- Ricordi di una notte (Luigi Russolo)
- Donna futuristica (David Burliuk)
- Serie di n. 8 rinoceronti (Fortunato Depero)
- Ciò che mi ha detto il tram (Carlo Carrà)
- Scienza contro oscurantismo (Giacomo Balla)
- Velocità d’automobile (Velocità n. 1) (Giacomo Balla)
- Solidità della nebbia (Luigi Russolo)
- Dinámica del viento (Emilio Pettoruti)
- Cannoni in azione (Gino Severini)
- Paesaggio urbano con camini (Mario Sironi)
- Dinamismo di un ciclista (Umberto Boccioni)
- il Trittico della Velocità
- La voce della città di New York interpretata
- Aurora Volando (Gerardo Dottori)
- I funerali dell’anarchico Galli (Carlo Carrà)
- Velocità astratta + suono (Giacomo Balla)
- Visioni simultanee (Umberto Boccioni)
- Materia (Umberto Boccioni)
- Stati d’animo I
- Carica di lancieri (Umberto Boccioni)
- Mare = Ballerina (Gino Severini)
- Rotazione di ballerina e pappagalli (Fortunato Depero)
- Stati d’animo II
- Movimento d’uccello (Fortunato Depero)
- Festa della sedia (Fortunato Depero)
- L’anima della città senz’anima (Christopher R. W. Nevinson)
- Il selciato della strada (Umberto Boccioni)
- Dinamismo di un calciatore (Umberto Boccioni)
- Il miracolo della luce durante il volo (Gerardo Dottori)
- Luce di via (Giacomo Balla)
- Numeri in amore (Giacomo Balla)
- Il bagno di fango (David Bomberg)
- Paesaggio Aereo (Gerardo Dottori)
- Ballerina a Pigalle (Gino Severini)
- Il ponte di Brooklyn
- Aurora sul Golfo (Gerardo Dottori)
- Sotto il pergolato a Napoli (Umberto Boccioni)
- La voce della città di New York interpretata (Joseph Stella)
- Compenetrazione iridescente (Giacomo Balla)
- Composizione futurista (Joseph Stella)
- L’Italia tra arti e scienze (Mario Sironi)
- Bandiere all’altare della Patria (Giacomo Balla)
- Un fulmine a cavallo (David Burliuk)
Il futurismo in musica
Le idee futuriste hanno avuto un impatto sulla teoria e sulla composizione musicale, nonché sullo sviluppo di nuovi strumenti musicali. Il musicologo e compositore Francesco Balilla Pratella è stato un membro del movimento futurista. I suoi contributi alla teoria della musica d’avanguardia si riflettono nella Manifesto dei Musicisti Futuristi pubblicato nel 1910, nel Manifesto tecnico della musica futurista pubblicato nel 1911, e in The Destruction of Quadrature pubblicato su nel 1912. I musicisti futuristi sostenevano l’abbandono delle forme tradizionali di educazione musicale accademica e l’allontanamento dalla tradizione operistica dominante in Italia. Luigi Russolo è un altro autore importante nel campo della teoria musicale. Russolo pubblicò il libro rivoluzionario L’arte dei rumori nel 1913. In esso, Russolo esplora una nuova tavolozza sonora che include i suoni e i rumori inerenti al paesaggio urbano.
I fratelli Luigi e Antonio Russolo costruirono nuovi strumenti che chiamarono intonarumori. Questi strumenti erano generatori di rumore acustico che permettevano all’esecutore di controllare la dinamica e l’altezza di diversi tipi di rumore. Gli artisti influenzati dalla teoria musicale futurista sono Igor Stravinsky, Edgard Varèse, George Antheil, Arthur-Vincent Lourié, Mikhail Gnesin e Alexander Goedicke.
Il futurismo nella letteratura
Il Futurismo incoraggiò cambiamenti rivoluzionari nel campo della letteratura. I futuristi consideravano anacronistici la letteratura lirica ed epica tradizionale e i generi che ne facevano parte. Nell’approccio sovversivo dei futuristi, essi ridicolizzarono la forma di prosa più apprezzata, cioè il romanzo. La letteratura futurista doveva basarsi su sette principi: intuizione, analogia, ironia, abolizione della sintassi, riforma metrica, onomatopea e lirismo essenziale/sintetico. I futuristi ritenevano necessario cambiare la sintassi ed economizzare il linguaggio, che doveva essere conciso e pratico. Filippo Tommaso Marinetti ha formulato l’idea del linguaggio dell’età moderna nel manifesto Distruzione della sintassi-Immaginazione senza fili-Parole in libertà. Tale lingua è priva di aggettivi e avverbi e introduce l’uso di simboli matematici e musicali. Il linguaggio futurista si baserebbe su verbi che compaiono sempre all’infinito e sull’uso frequente di onomatopee.
Il concetto di Marinetti noto come parole in libertà ha aperto lo spazio per un nuovo rapporto tra testo e materiale visivo. Questi due contenuti non sono più contrapposti ma uniti dall’idea di poesia visiva. Nuove soluzioni tipografiche hanno permesso di dare alla forma del poema un aspetto del tutto anticonvenzionale. Questo approccio ha comportato un cambiamento non solo nel dominio del visivo, ma anche nell’innovazione della posizione del lettore, che ora deve guardare “al” e “attraverso” il testo stampato.
Il futurismo nel teatro
Per i futuristi il teatro era un luogo di grande importanza. Come scrive Marinetti insieme a Emilio Settimelli e Bruno Corra in Il Teatro Sintetico Futurista (1915), il 90% degli italiani viene a teatro e lo spirito bellico futurista dovrebbe essere incoraggiato lì. La sintesi del teatro futurista avrebbe dovuto essere la riduzione del testo drammatico a linee di base che rappresentassero l’idea del dramma. Come si legge nel manifesto, la nostra modernissima definizione cerebrale dell’arte, secondo la quale nessuna logica, nessuna tradizione, nessuna estetica, nessuna tecnica, nessuna opportunità può essere imposta al talento naturale dell’artista, che deve preoccuparsi solo di creare espressioni sintetiche di energia cerebrale che abbiano il valore assoluto della novità. La parodia e il vaudeville erano molto vicini ai futuristi. I futuristi percepiscono l’evento teatrale attraverso la capacità dell’ambiente teatrale complessivo di influenzare lo spettatore. L’atmosfera è stata creata dagli attori sul palco e dal pubblico in egual misura. I futuristi credevano che un artista completamente libero dall’eredità della storia del teatro potesse emozionare e influenzare il pubblico.
Il futurismo nel cinema
I futuristi erano molto vicini alle nuove forme artistiche del cinema e della fotografia. Il periodo futurista del cinema italiano d’avanguardia è durato dal 1916 al 1919. Tra gli autori di questo periodo si ricordano Arnaldo Ginna, Anton Giulio Bragaglia e Ivo Illuminati. Il film futurista è caratterizzato dall’antinaturalismo e dall’estetica dell’intenso contrasto delle superfici geometrizzate in bianco e nero. L’unico film sopravvissuto di questo periodo è Thaïs, diretto da Anton Giulio Bragaglia nel 1917. Il film futurista ha avuto una grande influenza sull’espressionismo tedesco. Questa influenza è chiaramente visibile nel film di Fritz Lang Metropolis del 1927.
Il futurismo in architettura
L’architettura era uno dei campi importanti per l’esperimento futurista. Le tendenze verso un più ampio cambiamento sociale, l’emancipazione delle masse e la ridefinizione degli spazi urbani e rurali trovarono una loro esplicita applicazione in architettura. Il primo e più significativo manifesto futurista nel campo dell’architettura è il Manifesto dell’architettura futurista, di Antonio Sant’Elia, pubblicato nel 1914. Antonio Sant’Elia è stato il più influente teorico futurista dell’architettura. Il manifesto da lui redatto definisce il quadro valoriale ed estetico dell’architettura futurista, che si basa sulla discontinuità in relazione alle teorie di Vitruvio, Vignola e Sansovino. La storia dell’architettura e i modelli costruttivi consolidati erano un peso che Sant’Elia considerava un ostacolo alla formazione dell’espressione architettonica moderna. Le condizioni che dettano le tendenze architettoniche devono essere la modernità, la funzionalità e l’economia richieste dalle abitazioni moderne.
Il futurismo come fenomeno internazionale
Il Futurismo, come filosofia e spettro di principi estetici, si diffuse molto rapidamente nei circoli internazionali. All’inizio, nel contesto europeo, il futurismo ha trovato una buona risposta in Germania, Repubblica Ceca, Francia, Ungheria e Jugoslavia. Attraverso la scena dell’avanguardia portoghese, le idee futuriste raggiunsero il Sudamerica, il Brasile e l’Argentina. In Russia il futurismo si sta sviluppando come cubofuturismo. Il movimento d’avanguardia cubo-futurista riunì numerosi artisti che avrebbero ridefinito l’arte moderna con le successive opere del suprematismo e del costruttivismo. L’influenza del futurismo si nota anche nella scena artistica giapponese del periodo interbellico.
Futurismo e Cubismo
Gino Severini fu il primo a conoscere i metodi cubisti che i futuristi avrebbero presto adottato. La frammentazione cubista delle scene, così come la sperimentazione sulla prospettiva, furono fondamentali per l’esperimento pittorico futurista. Dati i temi dominanti trattati dai futuristi – lo sviluppo della tecnologia, l’industria, il traffico e le scene di vita cittadina – la geometrizzazione cubista come base ha aperto la strada alla creazione di un nuovo linguaggio della pittura futurista. Il dinamismo era il valore primario che i futuristi cercavano di formulare attraverso le loro opere e in questa aspirazione si differenziavano dai cubisti. Di conseguenza, la staticità della scena cubista che si scompone nell’immobilità non era una caratteristica che i futuristi continuarono a sviluppare.
Futurismo e modernismo
Insieme al Cubismo, la tradizione pittorica del primo Modernismo ha avuto la maggiore influenza sul Futurismo. In particolare, si tratta della tecnica post-impressionista del Divisionismo. Questa tecnica si basa sull’applicazione di pittura pura sulla tela senza una precedente miscelazione sulla tavolozza. In una forma così pura, la pittura viene applicata costruendo relazioni armoniche e complementari. Il linguaggio visivo creato dai futuristi sulla base del post-impressionismo e del cubismo influenzò diversi movimenti modernisti che emersero negli anni successivi, come il Surrealismo, il Cubofuturismo, il Costruttivismo, il Rayonismo e il Precisionismo.
Arte degenerata
Proprio alla fine della prima guerra mondiale, i futuristi passano dai contesti subculturali alle correnti ufficiali della cultura italiana. Fondando il Partito Politico Futurista, che presto confluì nel Partito Nazionale Fascista, Marinetti divenne uno degli intellettuali di punta dei circoli fascisti. L’idea di trasformare il modello culturale dominante in Italia non è stata realizzata. Gli architetti futuristi ebbero un ruolo significativo nella ricostruzione postbellica, mentre pittori e designer crearono manifesti di propaganda e ritratti monumentali del Duce realizzati con la tecnica dell’aeropittura, autenticamente futurista. Il clima sociale si fece rapidamente più rigido e militante e, con l’avvicinamento dell’Italia alla Germania all’alba della Seconda Guerra Mondiale, il termine tedesco Entartete Kunst o arte degenerata è stata introdotta nel discorso pubblico. Il termine indicava le tendenze decadenti e perverse dell’arte interpretate dai nazisti. Il Futurismo è stato uno dei tanti movimenti d’avanguardia che è stato caratterizzato come degenerato e rimosso dalla scena culturale italiana alla fine degli anni Trenta.