Carlo Carra è stato un pittore italiano noto per il suo lavoro nei movimenti della pittura metafisica e della pittura futurista. Nato l’11 febbraio 1881 a Quargnento, in Italia, Carra iniziò a lavorare come decoratore murale all’età di 12 anni. Nel 1906 Carra si iscrisse all’Accademia di Brera a Milano, in Italia, e studiò con il pittore italiano Cesare Tallone.
Nel 1910 Carlo Carra fu firmatario del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico dei pittori futuristi. Questi documenti sono stati scritti principalmente da Umberto Boccioni e firmati da Carlo Carrà e dagli artisti italiani Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini.
Il 1910 segna l’inizio della fase futurista di Carlo Carra. Carlo realizzerà dipinti futuristi dal 1910 al 1917 circa. Dal 1917 al 1919 Carlo passò alla Pittura Metafisica e alla Pittura Anarchica. Negli anni ’20 e ’30 Carra passò alla pittura di paesaggio.
Carlo Carra morì il 13 aprile 1966 a Milano, in Italia, all’età di 85 anni.
Per cosa è noto Carlo Carrà?
Carlo Carra è noto principalmente per i suoi dipinti metafisici dal 1910 al 1920, che hanno avuto una forte influenza sul movimento surrealista degli anni ’20.
L’opera più famosa di Carlo Carra è Il funerale dell’anarchico Galli (1911).
Da chi è stato influenzato Carlo Carrà?
Carlo Carra fu largamente influenzato da Giorgio de Chirico, ed entrambi fondarono lo stile della Pittura Metafisica.
Durante i suoi primi periodi di nature morte Carra si ispirò a Henri Rousseau. Durante i periodi anarchici di Carra si ispirò al pittore rinascimentale italiano Giotto .
A quale movimento artistico è associato Carlo Carrà?
Carlo Carra è associato al Movimento Arte Metafisica, di cui è co-fondatore.
Carlo Carrà (1881-1966) è stato un importante pittore italiano, figura di spicco del movimento futurista in Italia all’inizio del XX secolo.
Carrà seguì le orme del padre come decoratore e muralista, trasferendosi a Milano nel 1895.
Nel 1899-1900 Carrà è a Parigi per decorare i padiglioni dell’Esposizione Universale. Trascorse poi alcuni mesi a Londra a contatto con gli anarchici italiani in esilio. Nel 1906 studiò all’Accademia di Brera a Milano. Insieme a Boccioni e Russolo redasse il Manifesto dei pittori futuristi, e iniziò una fase della pittura che divenne la sua più popolare e influente. Durante la prima guerra mondiale Carro iniziò a creare nature morte in uno stile che chiamava “pittura metafisica”.
Carrà era effettivamente un anarchico da giovane, ma in seguito ha avuto opinioni politiche più reazionarie, diventando ultranazionalista e irredentista prima e durante la guerra. si unì al gruppo Strapaese, fortemente influenzato dal fascismo e rispondeva alle linee neoclassiche che erano state stabilite dal regime dopo il 1937.